giovedì 18 febbraio 2016

Ken Parker "Milady" n°33






 Autunno 1876. Foci del Musselshell, Montana. Ken Parker guida una battuta di caccia al bisonte. In realtà, il bisonte è solo un mezzo per raggiungere la preda finale, ossia il lupo. Come al solito, Ken Parker non si fa problemi a bacchettare il prossimo, specialmente se questo, invece di mirare alle bestie più vecchie e malate, mira alle femmine o ai cuccioli.





 Mentre Ken e gli altri preparano le trappole alla stricnina, il blizzard comincia ad avvicinarsi. Rifugiatisi in un capanno poco distante, il calore del camino non scioglie di certo quel senso di melanconia derivante da un periodo nero per i cacciatori di pellicce.
 Lo sterminio dei bisonti ha indotto la riduzione del numero di lupi, da qui l'aumento del prezzo della loro pelliccia. Pelliccia il cui valore potrebbe anche triplicare, tanto i loro proprietari a quattro zampe sono spariti nel nulla.
 Grazie a Dio ci pensa il vecchio Codey a distrare gli altri trapper con le sue storie di vita vissuta!




 La storia di Codey può preparare alla miseria di prede del giorno dopo, ma di certo non può preparare quegli uomini puzzolenti di peli e muschio a una visione così celestiale...




 La nobildonna inglese, inviata del Times, desidera recarsi in Canada per intervistare Toro Seduto. A Fort Benton le hanno fatto il nome di Parker, unica scout adeguato per quel viaggio. Ken Parker rifiuta inizialmente la proposta, ma un adeguata ricompensa per la sua guida, oltre a un florido rimborso spese per i suoi amici, risolve la faccenda.
 Milady si scopre una simpatica compagnia per il viaggio, ma Ken Parker dovrà abituarsi al passaggio dalle storie del vecchio Codey a quelle di Arthur...




 Il viaggio però non costituirà una semplice passeggiata nel sapere. L'inferno bianco non ci metterà molto a liberare i suoi demoni!



 Quest'avventura di Ken Parker ci mostrerà la giovane nazione americana che si evolve sulla sofferenza e sull'estinzione non solo del popolo pellerossa, ma anche dei trapper e di tutti quegli uomini che avevano instaurato un legame simbiotico con quegli spazi infiniti guardati, con paura e amore, dai primi pionieri. Destino che lentamente e inesorabilmente toccherà anche ad altri personaggi che hanno segnato il genere western, come ad esempio gli stessi cowboy.



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