mercoledì 30 settembre 2015

Deadlands - Messico e Nuvole






     Deadlands è un ambientazione weird western basata su quella pietra angolare e sacrale che è Savage Worlds, conseguenze entrambe della mente di  Shane Lacy Hensley. Deadlands è in grado di shakerare horror, western e steampunk, inondando con tal brucia budelle l'America di fine '800.
 Se gli Americani sgravano idee come conigliette sul fiume Nung, noi Italiani non stiamo certo ad attendere il ritorno di Ringo per ricordare alle brache stellate la nostra tradizione spaghettara. Davide Mana, doppio blogger e scrittore, olia sapientemente la sua Gatling neurale per generare un gioiello: Deadlands - Messico e Nuvole!
 Questo frutto della passione tra percussori e culatte è popolato dalla figliatura della nostra cinematografia western. In "Messico e Nuvole" riemergeranno quelle figure scolpite dalla rena della vallica mortale e rifinite dalle carezze di un Bambino. Sono simboli che ritornano sempre nel western italico e in ognuno di loro potremo vedere i personaggi del nostro film preferito. C'è ad esempio il Reduce, che ci potrà ricordare Ringo  o Gary O'Hara, così come il Vendicatore ci farà venire in mente Mannaja, il Colonnello Mortimer, e tantissimi altri.




lunedì 28 settembre 2015

Louis L'Amour - Nevada (Hanging Woman Creek)





     E' veramente strana la vita. Un giorno sei al coperto e al calduccio, il giorno dopo sei a ghiacciarti sotto un ponte ferroviario in compagnia di altri due disperati. Per quanto la galera sia "al fresco", essa risulta più calda e asciutta rispetto a quel finto riparo sotto la pioggia.
 Si sa, dopo che esci di galera ti trovi nei posti più assurdi e con la compagnia più improbabile, ovvero quelli che dividevano la cella con te fino a poche ore prima. E' così che Barnabas "Ready" Pike si ritrova ad aspettare di salire a sbafo su un treno diretto nel West insieme a Eddie Holt, un pugile di colore che ha combattuto in quantasette incontri.
 Ready ha una buona esperienza come cowboy, anche se ora non ha neanche un cavallo e gira con una sella sulla spalla. E' riuscito a convincere Eddie a cercare lavoro come pungolatore a Miles City, mentre Eddie è riuscito a convincerlo a prendere da lui qualche lezione di boxe. Ready è infatti un tipo molto ostinato...

<<Butch me le ha date una volta, e quando uno me le suona deve risuonarmele ancora, poi ancora e ancora se occorre, sino a quando riesco a pestarlo io o sino a quando si stanca o va all'inferno dove gli pare. Un paio hanno fatto così. Forse ne avevano fin sopra i capelli di dovermi pestare ogni sabato sera.>>

E infatti cosa fa il nostro caro amico appena lo rivede?

<<Butch, quanto sei alto?>>
<<Un metro e novanta senza le scarpe.>>
<<Bel mucchio di merda>> risposi, sferrandogli un pugno.

 Nonostante questa leggera tendenza suicida, Ready e il suo amico trovano lavoro per Bill Justin sulle rive dell'Hangine Woman. Il loro compito è impedire che i razziatori continuino a rubare le bestie del loro capo.
 La vita in una capanna di tronchi circondata dalla neve non è di certo facile, ma Eddie non è solo un buon  pugile. Lui ha altre qualità nascoste:

<<Sai fare le zampe d'orso?>>
<<Mai sentite nominare.>>
<<Chiamali bomboloni, chiamali cialde, krapfen o come preferisci. Sono dolci, insomma>>
<<Senti, uomo. Bomboloni come i miei tu non li hai mangiati mai.>>
<<Così, se mi ammazzano, almeno morirò contento.>>

 Ma non fraintedete. Eddie non è un tipo proprio delicato, soprattutto se qualcuno cerca di fregargli i bomboloni...

<<Provaci, signor bovaro. Prendine uno, uno soltanto e ti ritrovi con un moncherino. Ci lasci la mano sulla tavola>>.

  Ma nel vecchio West un po' tutti hanno un lato dolce, perfino un fuorilegge come Tom può avere un animo culturale..

<<Quel Shakespeare, invece... ha scopiazzato un po' qua e un po' là. Ogni tanto nei suoi racconti ci sono degli episodi che ho sentito raccontare dalla gente tante di quelle volte! Lui deve averle sentite dagli altri e si è limitato a trascriverle. E poi, accidenti a lui, fa morire più gente in uno dei suoi racconti di quanta ne è morta ammazzata nel massacro di Newton giù ne Texas...>>


  Il desiderio di cambiare è un elemento costante nelle opere di L'Amour, così come il desiderio di giustizia. Saranno proprio questi desideri a bruciare nel petto di Ready, portandolo a uno scontro estremo e ai limiti della sopravvivenza.


giovedì 24 settembre 2015

Ken Parker "La Ballata Di Pat O'shane" n°12






 Deerlane è un pulciao caduto come guano di corvo sulla candida neve dell'Alaska. Truffatori, ubriachi, giocatori d'azzardo, fuorilegge, galeotti condannati all'impiccagione, ecc. In questo marasma di letame giunge la quattordicenne Pat, accompagnata da suo fratello Lukas. Non che loro due siano comunque di primo pelo... Del resto che cosa è la vita senza almeno un vizio?!



L'importante è accettare l'altro per quello che è ed essere felici...


 Se Bacco, Tabacco e Venere riducono l'uomo in cenere, il gioco a carte nel vecchio West  può ridurre un uomo in stoccafisso. E' difficile essere felice quando ti scaricano una sei colpi addosso dopo averti accusato di barare. E' difficile restare felice anche quando ti ammazzano il fratello e scappano poi con il bottino. Lukas e Pat non sono più felici. Lui è stesso sul pavimento del saloon e lei è rimasta sola, ma non è l'unica a essere in queste condizioni.
Nella scorsa puntata abbiamo lasciato Ken Parker in quella stessa cittadina a fare i conti con un piccolo errore giudiziario... Le cose però si sono leggermente complicate per il nostro trapper. Nessuno crede alle sue parole, ma tutti credono che egli sia un fuorilegge particolarmente feroce  e sanguinario, James W. Latimer. Processato, Ken parker viene condannato a morte per impiccagione. Perché quindi non unire le due solitudini attraverso una piccolissima bugia?



mercoledì 23 settembre 2015

Samuel Marolla - Luna Coyote






    Un viaggiatore, vestito con un poncho consunto, un cappello grigio di polvere e in sella ad un enorme cavallo nero, segue la sua pista di sangue cercando informazioni su Dirk Blackfull. Ognuna di queste indica Santa Ana, California.
Una pista di sangue ma anche di puttane, ubriachi, bifolchi e cinesi capaci di vender anche l'aria e la polvere. Polvere rossa che aleggia dappertutto, capace di rivestire pure le pareti dell'intestino. Una pista di sangue per trovare finalmente Blackfull e farsi liberare da una maledizione immortale e fedele.
Samuel Marolla, in Luna Coyote, dipinge un West tinto con il rosso del Santa Ana e del sangue, ma l'odore è quello del letame equino e dello zolfo dell'inferno. Maledizioni messicane che scavano la pietra con una intensità e una persistenza da trasformare i canyon in rigidi budelli collegati all'inferno. Ma il vero inferno è quello che si aggira per la California contorcendosi e urlando come un'orgia di Furie e Baccanti in una caccia all'uomo che si trasforma in una lotta tra spiriti tribali.

lunedì 21 settembre 2015

Brad Barron - "I SENZA LEGGE" n°12





     Brad Barron è una serie bonelliana nata dal desiderio di onorare la fantascienza degli anni '50, quella fantascienza il cui sguardo era volto al cielo e in attesa  paranoica di un invasione aliena, già avvenuta comunque per il senatore McCarthy... La serie è frutto anche dall'autodeterminazione a guarire dalla sindrome della "Series Ainterruptus".  La sua durata viene infatti fissata a diciotto albi mensili, a cui si aggiungeranno quattro numeri speciali.
 La Bonelli, consapevole della crisi dell'editoria, decise quindi di creare dei numeri agili che potevano anche essere letti in autonomia, fornendo quindi i punti essenziali della storia nelle pagina introduttiva di ogni numero.


  L'intera serie può essere vista come un omaggio alle riviste pulp, lo stesso Brad Barron è ricalcato sull'eroe di queste storie. Storie i cui generi si fondono e si legano. Non ci sarà solo la fantascienza in questa serie, vivremo infatti incursioni nell'horror, nell'hard boiled e nel western.
 Proprio al genere western sono dedicati molti volumi della serie, ad ognuno di essi dedicheremo una recensione. Dopo aver recensito "Terra Perduta", terza avventura del nostro eroe, parliamo del  n°12 della serie,  intitolato "I senza legge" e pubblicato nell'aprile del 2006.  Il soggetto e la sceneggiatura sono di Tito Faraci, i disegni di Anna Lazzarini. 
 

 Brad Barron scopre, nei pressi di una fattoria in fiamme, i cadaveri di una famiglia massacrata a colpi di arma da fuoco. La consapevolezza che l'uomo riesca a uccidere i suoi simili, anche quando la sua stessa esistenza è a rischio, non può che tormentare la sua anima.
 Grazie a Kathy, una ragazza accorsa dopo aver visto l'incendio, viene a sapere della presenza di una banda di ladri di bestiame che imperversa nella sona. L'assenza di animali in quel rogo conferma i suoi sospetti.
 La ragazza porta Brad ad un rifugio sotterraneo dove le persone hanno cercato di nascondersi agli occhi dei Morb e dei banditi.



giovedì 17 settembre 2015

Ken Parker "Il Popolo Degli Uomini" n°11






 Continua l'avventura in Alaska di Ken Parker. Il trapper in trasferta e il suo amico eskimo sono ospiti del Popolo degli Uomini. Dopo essersi abituato agli usi e costumi di Nanuk, Ken Parker si trova innanzi a un popolo dalla saggezza invidiabile...



Anche Ken Parker desidera far conoscere il suo mondo a questa gente così disponibile e amorevole nei suoi confronti...


mercoledì 16 settembre 2015

"Young Ones" di Jake Paltrow





     Ernest Holm (Michael Shannon) e suo figlio Jerome (Kodi Smit-McPhee) si muovono in un West apocalittico, dove l'acqua è il bene più prezioso. Una terra bruciata e ridotta in cenere che aspetta solo di donarsi, basterebbe un po' di acqua per renderla nuovamente fertile. Ernest crede nella sua terra e nella sua capacità di amare tutti i suoi figli, ecco perché non l'abbandona nonostante tutto e tutti. Lui farà in modo di farla rivivere. 
  Ernest e i suoi figli, oltre a Jerome vi è Mary (Elle Fanning), vivono in una casa derivante dalla composizione tra mattoni e container. La moglie è ricoverata in una clinica in conseguenza di un incidente causato da Ernest. Ora può muoversi solo grazie a una stimolazione neuromotoria esterna. E' come se lei continuasse a vivere assieme al marito e ai figli. Come se si muovesse tra loro ma non grazie a un  sostegno meccanico, bensì grazie al senso di colpa di Ernest e all'odio di Mary verso il padre.
 Sembra di essere tornati nel vecchio e sevaggio west. Le città sorgono intorno alle trivelle, che scavano in cerca di acqua sotto la direzione del governo centrale. Città fatte di poche baracche come quelle che sorgevano intorno alle miniere d'oro. Ernest e Jerome entrano in quelle città solo per consegnare le provviste, grazie a quell'asino che verrà sostituito da un mulo meccanico.
 Ernest e il figlio, insieme a quell'asino ora di carne ora di metallo, sembrano la rappresentazione della degradazione della natività. Loro non portano né la salvezza né la fertilità. Loro portano la speranza di una fertilità potenziale.
 Abbiamo parlato di degradazione, ed è proprio questa la materia di cui è saturo Young Ones. La degradazione dell'animo umano dall'Antico Testamento a Shakespeare, passando dalle tragedie greche.




   La  componente western è concentrata essenzialmente nel primo terzo del film, che risulta essere suddiviso infatti in tre capitoli, successivamente tale componente sfocia nel dramma, toccando alcuni momenti di spensierata infatuazione adolescenziale ipertecnologica.
 Gli elementi su cui si basa l'opera sono il senso di colpa, a cui corrisponde l'incapacità di riscattarsi agli occhi degli altri ma soprattutto innanzi ai propri, la negazione del sogno americano, visto come miraggio raggiungibile solo attraverso l'epurazione del senso di giustizia, e l'innocenza della pubertà.




   Mary sembra la vestale di un culto misandrico, pura ma contemporaneamente corrotta. La preghiera che rivolge al fratello, <<Non crescere mai>>, racchiude proprio quel senso di contaminazione, che lei associa all'essere maschi e adulti, nutrito dal suo odio edipico. L'ironia è che quelle parole vengano pronunciate proprio al termine di un percorso di crescita che scarnificherà, se non l'aspetto efebico, certamente l'anima di Jerome.




 Jake Paltrow gioca molto con la colonna sonora, dando origine a un effetto dissociante attraverso una musica da sognante famiglia anni '50 e la rappresentazione di una famiglia con una madre a connessione alternata, splendida la scena in cui padre e figlio vanno a trovarla accompagnati dal mulo meccanico, e una figlia che sembra la pupa del Selvaggio, senza comunque raggiungere un effetto bipolare lynchiano.


Il tempo delle mele distopiche.

lunedì 14 settembre 2015

Louis L'Amour - Il deserto di Yuma (Kid Rodelo)






     I cancelli della prigione di Yuma si aprono questa volta non per divorare carne viva, bensì membra già arrostite dal quel deserto che supera in bravura qualsiasi cacciatore di taglie. Il suo essere letale supera anche quei tre indiani yaqui, a cui ha consegnato la salma per premiare la loro pazienza di segugi e avvoltoi.
 Tom Badger è scosso da quel ritorno imprevisto di Isacher sotto forma di cadavere, ma in cuor suo quella morte risveglia un filo di speranza per la sua vita. Egli sa che il fuggitivo era atteso da una barca alla baia di Adoir. Una barca che si sarebbe presentata ogni giorno per due settimane di fila su quella baia, in attesa di uno o più uomini. Il comandante avrebbe imbarcato chiunque avesse trovato ad attenderlo, per poi trasportare quel carico umano a Mazatlan. Tutto senza fare domande. Ancora per tredici sere...
 Tom deve fuggire prima che passino quelle tredici sere. Cosa c'è di meglio di un socio per evadere? Joe Harbin fa al caso suo. La refurtiva di una rapina e la necessità di recuperarla, prima che lo faccia un "collega" uscito dalla porta principale del carcere, è un buon motivo perché Joe corra il rischio.
Anche Dan Rodelo, ormai uomo libero, ha un buon motivo per recuperare quella refurtiva, visto che è stato incarcerato ingiustamente per quel furto. In un certo senso è come se fosse anche sua.
 In questo romanzo L'Amour unisce ben tre elementi fondamentali non solo del genere western, ma di tutta la narrativa d'azione. La fuga dal carcere, il recupero della refurtiva e la caccia all'uomo sono standard adrenalinici che egli riesce a fondere in una trama avvincente. Una caccia all'uomo che dal deserto di Yuma arriva fino alle sponde della California.
 Sempre presente risulta comunque uno dei principi basilari delle opere di L'Amour, il desiderio di riscatto. Che sia un ranch, un terreno in concessione o il malloppo di una rapina, gli eroi delle sue opere cercano sempre di liberarsi da una condizione di emarginazione che spesso è stata a loro imposta. Un sogno per liberarsi da quell'ingiustizia che grava sugli uomini come il più terribile degli inferni.
 Il deserto diviene il vero protagonista dell'opera, un paesaggio mortale che si trasforma quasi in una deità pagana al cui culto si eleva Hat, uno spietato cacciatore di taglie yaqui  che vive in simbiosi con quel luogo di morte. Un sacerdote che diviene egli stesso divinità in grado di giudicare il suo Giobbe...

<<Rodelo sapeva che nella conclamata ferocia degli indiani si mescolava non tanto il desiderio di far soffrire il nemico tortulandolo quanto il desiderio di metterlo alla prova, di vedere sino a che punto poteva resistere. Per gli indiani, il coraggio, la resistenza fisica erano tutto. Da questa considerazione dei valori che, ai loro occhi, facevano l'uomo, nasceva il desiderio di mettere alla prova i nemici, per poterne apprezzare il coraggio e la virilità, per poter apprezzare il valore stesso della vittoria riportata.>>


Louis L'Amour - Il Deserto di Yuma (Kid Rodelo, 1966). 159 pagine, 1981 Oscar Western Mondadori, Arnoldo Mondadori Editore.



giovedì 10 settembre 2015

Ken Parker "Le Terre Bianche " n°10






     Abbiamo lasciato Ken Parker su una barca alla deriva nell'Oceano Pacifico, ora lo ritroviamo, insieme a Nanuk, arpioniere eskimo del New England, al capitano e a sua moglie Laura, in Alaska, tra distese ghiacciate e foche...


 L'unica speranza è quella di avventurarsi nell'entroterra per trovare un villaggio eskimo. Non è un viaggio di certo facile, tenendo conto che la moglie del capitano è malata e viene trasportata su una barella improvvisata. Se poi aggiungiamo le piste ghiacciate, un vento gelido che può raggiungere i 120 km/h e l'alimentazione esigua, quella traversata non può che dirsi disperata.




 Nell'entroterra non ci sono foche, ma i nostri superstiti daranno origine a una caccia sfiancante a carico di un orso bianco, prima o poi ricaveranno qualcosa....
  Le terre estrene tendono l'animo umano, mutando la resistenza e la coesione di gruppo. Ma, come vedremo, non tutti reagiranno in modo simile. Le storie di Ken Parker virano sempre dall'ironia al dramma, dalla goliardia al sangue. Questa storia risultera particolarmente estrema. Estrema come le terre in cui è ambientata.




mercoledì 9 settembre 2015

"Exit Humanity" di John Geddes, ovvero come vivere l'apocalisse zombie western e sperare nella combustione umana spontanea.






     Tennessee 1871. Dopo sei anni dalla fine della Guerra Civile, Edward Young (Mark Gibson) dovrà vivere nuovamente l'orrore di corpi mutilati e straziati. Dopo essersi assentato da casa per una battuta di caccia, Edward ritrova la moglie trsformata in zombie che si aggira per il bosco. Del figlio Adam nessuna traccia.
 Dopo aver ucciso e seppellito quel non morto con le fattezze del suo amore, Edward dà inizio alla sua ricerca sperimentale sugli zombie, al fine di comprenderne il comportamento e le usanze... Dopo pochissimi giorni arriva a conclusioni che neanche tutta la saga di Romero è riuscita a raggiungere: <<La morte è la sola soluzione!>>  Dopo codesta illuminazione parte alla ricerca del figlio. Ognuno ha le sue priorità!
 Edward non dovrà aspettare molto, lo troverà infatti dopo poco in riva a un fiume. Adam è ormai uno zombi. Neanche noi dovremo attendere molto per tarare il microtomo sulle nostre gonadi...
 Dopo una nottata tranquilla passata a dormire steso su un campo, gli zombie dovevano essere di quaresima, riempie la gavetta con le ceneri del figlio, ucciso e arso su una pira funebre. Più di tre tentativi di suicidio non vanno a buon fine, ciò può solo voler dire che non è giunta la sua ora. Il suo destino è infatti quello di mantenere fede a una promessa fatta al figlio, ovvero portarlo a Ellis Falls. Posseduto quindi da questa missiome divina, Edward incendia la casa, non si capisce bene per quale motivo, e parte con il cremino del figlio per un viaggio in un' America  fatta di ricordi, disperazione e varicoceli...




 L'effetto flashback, invece di generare un trasporto emotivo riguardo l'irreversibilità del dramma, causa un effetto "mal di mare", incentivato dalle sfumature fumettose e dagli inserti stile filmati videogame.
 Devo essere sincero, inizialmente pensavo che fosse un horror con una certa dose di ironia tipo "Wyrmwood: Road of the Dead". Dopo pochi minuti ho capito che l'ironia era in realtà comicità involontaria, elemento che comunque non precludeva la possibilità che fosse un film interessante. Speranza dissipata quasi subito.




 I primi venti minuti sono una carrellata di domande, dubbi, e risposte. Domande che dopo sei anni dall'apparizione degli zombie risultano leggermente tardive. Infatti, come ci mostra la parte iniziale, già alla fine della Guerra Civile c'era qualche morto zampettante...
 Il viaggio, elemento tipico di qualsiasi apocalisse, ben presto si trasformerà in un ponte tra gli standard western e zombie. Edward dovrà infatti salvare una donna da una banda di prepotenti e, udite udite, si vocifera di una cura... Sarà vero o sarà una eugenata?




martedì 8 settembre 2015

La miniserie storico-western "Texas Rising" presentata da Lucius Etruscus





        Texas Rising

Dall’autore di Walker Texas Ranger
arriva anche in Italia una miniserie storico-western
di Lucius Etruscus


Arriva in Italia, anche se solo su Pay TV, una miniserie americana storico-western imperdibile: Texas Rising, dieci ore in cinque puntate da lunedì 14 settembre su Sky Atlantic. L’argomento è tra i più amati della narrativa popolare di genere: la guerra d’indipendenza del Texas.
La serie porta la firma autorevole di Roland Joffé, regista televisivo londinese che negli anni Ottanta fece il salto di qualità andando in America a sfornare capolavori: Urla del silenzio (1984), Mission (1986), L’ombra di mille soli (1989). Nei Novanta Joffé si appanna con grandi flop al botteghino – e l’eccessiva patinatezza hollywoodiana dello stucchevole La lettera scarlatta (1995) – e si mette in disparte con piccoli film che non lasciano alcun segno, o addirittura creano fastidio come Captivity (2007). Texas Rising è la prima serie che dirige dopo i tempi della TV britannica, negli anni Settanta.
Sul fronte della sceneggiatura troviamo due nomi interessati, oltre all’esordiente George Nihil.
Il mestiere di Leslie Greif è principalmente quello di produttore, ma questo non gli ha impedito negli anni Novanta di creare il successo televisivo Walker Texas Ranger con Chuck Norris: aver contribuito a Texas Rising potrebbe assicurare alla serie un luminoso futuro.
Darrell Fetty è principalmente un attore – aveva un ruolo minore del film di culto Un mercoledì da leoni (1978) – ma ha scritto per molte serie TV, da Viper (1997) a Road to Justice (2000).
Fra i molti personaggi realmente esistiti che vedremo nella serie, vale la pena citare i tre principali.
Il generale Samuel “Sam” Houston, interpretato dal mitico Bill Paxton, che ha già dato prova di essere tagliato per il western grazie alla miniserie Hatfields & McCoys (2012). Prima di questa serie, il generale Houston era stato interpretato da Dennis Quaid nel film Alamo: gli ultimi eroi (2004).
Erastus “Deaf” Smith, interpretato dal bravo Jeffrey Dean Morgan, attore caratterista di molte serie TV che non sembra aver avuto ancora l’occasione giusta.
Il generale Antonio López de Santa Anna, il Napoleone del West, interpretato da Olivier Martinez: un attore francese nel ruolo di un messicano... gli americani sono terribili! Almeno nel citato Alamo: gli ultimi eroi era interpretato dal compaesano Emilio Echevarría.
Girata a Durango, in Messico, la serie è prodotta da History Channel senza badare a spese (pare), quindi non rimane che attendere l’inizio della programmazione italiana.




lunedì 7 settembre 2015

Dampyr - "Gli Implacabili" (137)







     Harlan Draka, il personaggio principale della serie,  è un dampyr, ovvero il frutto dell'incrocio tra una donna e un vampiro. Secondo le leggende slave, un dampyr è l'unico essere in grado di uccidere i Maestri della Notte e tutti quei lecchini infernali che girotondano sui loro ani cloacali.
 Harlan Draka è un dampyr, ma non pensate che sia un emo cachettico e depresso. Questo figlio del canino allegro è la vendetta dell'uomo contro le forze infernali.





 A condividere la sua guerra ci sono Tesla, non-morta sovversiva ribellatasi al servilismo verso il suo Maestro della Notte, e  Kurjak, un uomo della guerra che ha deciso di combattere solo per l'umanità.
 La serie è nata dalle menti feconde di Mauro Boselli e Maurizio Colombo. Gli autori di Dampyr, ma anche di Tex, Zagor, Mister No, Nick Raider... Dicevo, gli autori di Dampyr hanno voluto creare un vampiroide diverso dagli aristocratici vampiri castellani o dai teenager ipoormonali e micro sopraccigliati. Inoltre hanno voluto fondere questo mito antico con l'amore per l'azione e l'avventura. Numerosi sono i volumi in cui la sceneggiatura è curata dallo scrittore Samuel Marolla, di cui vi segnalo il fantastico racconto weird western "Luna Coyote", e la splendida intervista apparsa sul blog Nocturnia dell'amico Nick Parisi.

 Dopo questa ripassata possiamo finalmente parlare di una nuova avventura weird western del nostro Dampyr. Precisamente quella ospitata nel numero 137 dal frizzante titolo "Gli Implacabili".

 

giovedì 3 settembre 2015

Ken Parker "Caccia Sul Mare" n°9





     Ken Parker è ancora a San Francisco con il suo amico Dashiell Fox. Ben presto quest'ultimo decide di tornare a casa dalla sua famiglia, conscio di essere ormai vecchio e di desiderare il calore dei suoi cari nei suoi ultimi anni. Ma Ken Parker non è un tipo da rimaner solo a lungo...




Si sa le donne portano guai, e cosa c'è di più assurdo che passare da due calde labbra alla gelata brezza dell'oceano?




 La nave non è un cavallo da cui puoi scendere quando vuoi. Se poi la nave è una baleniera, il viaggio sarà abbastanza lungo...




 Per Ken Parker adattarsi a quel clima da caserma sarà comunque facile. Difficile risulterà non far la figura del bifolco montanaro...



mercoledì 2 settembre 2015

"Quick Draw", la sit-com western imperdibile di Nancy Hower e John Lehr





     Great Bend, Kansas, 1875. Presso il ranch Webb, lo sceriffo  John Henry Hoyle (John Lehr) cerca di consolare la neovedova Webb mentre osserva, insieme al vice Eli (Nick Brown), un ammasso di carne e budella posto, come carta moschicida, sul campo della fattoria. Ma soprattutto cerca di convincerla che nulla è come appare alla nostra percezione, poiché solo il metodo scientifico può rispondere a domande che appaiono scontate. Del resto lui è andato all'università di Harvard, dove è arrivato 327° al corso di criminologia e scienze forensi...
  Hoyle è il nuovo sceriffo di Great Bend. Quelli precedenti sono tutti morti. Morti per cause non naturali. Cinque sceriffi uccisi. Il vice Eli è riuscito a sopravvivere a tutti i suoi superiori. Basta trovarsi nel posto giusto al momento giusto!
 E' naturale che la scommessa più popolare in città sia quanti giorni manchino alla sua "elevazione"...




 Sembra quasi un Lincoln Rhyme piovuto dal cielo sul Kansas della seconda metà del XIX secolo. E' logico che tutti siano spiazzata da un tipo che controlla i vermi presenti sul cadavere, come se fosse un prelibatissimo casu marzu, per constatarne la data della morte. Per non parlare del fatto che controlli anche la presenza di un altro tipo di "verme", per vericare che il morto irriconoscibile del ranch Webb sia veramente colui che la sconvolta vedova asserisce che sia.


Una delle regole della criminologia è che dei testimoni non bisogna mai fidarsi!