domenica 28 febbraio 2016

Mister No "Chi ha visto Carlos Gomez?" n°27 e "Diamanti" n°28





Mister No "Chi ha visto Calos Gomez?" n°27 (Agosto 1977)
Mister No "Diamanti" n°28 (Settembre 1977)


     Dopo essersi ripreso da una nottata particolarmente movimentata, Mister No viene assunto da Hugo Brandào, un investigatore privato che ha necessità di recarsi a Ciudad Bolivar, cittadina venezuelana situata oltre la Gran Sabana. Brandào è atteso in una ricca fazenda di proprietà del senor Galindo, uno degli uomini più facoltosi del Venezuela.
 Il ricco magnate ha organizzato un summit particolare a cui ha invitato tutti i più importanti investigatori privati del Sud America. Il fine di questa riunione di segugi è la ricerca del nipote scapestrato, Carlos Gomez, scomparso da molti mesi. Il primo di essi che gli riporterà il nipote avrà un premio di ventimila dollari.
 Mister No e Brandào hanno due soli indizi, ossia una foto e la particolare passione del giovane, la ricerca di diamanti. Il nipote di Galindo si materializza nei posti più impensabili, basta solo che venga accennata la presenza di un nuovo giacimento di diamanti.
 Da pochi giorni gira voce di un nuovo importantissimo giacimento diamantifero, la così detta "bulla", nella regione dei Monti Guaniamo.




giovedì 25 febbraio 2016

Ken Parker "Il Cavaliere del Nord" n°34





     Soggetto: G. Berardi    Scenegg: M. Mantero     Disegni: B. Marraffa

    Milestone, Canada Occidentale. Appena giunto in questa cittadina isolata, Ken Parker fa la burrascosa conoscenza di Tim Hawkins, che assume immediatamente il ruolo di "guida turistica" per il nostro trapper in trasferta.




 Ken Parker non è giunto in quella scheggia di legno tra la neve per trastullarsi al saloon. Lui rappresenta l'unica speranza per un gruppo di cercatori d'oro ormai isolato e in attesa di viveri da più di un mese. Il tragitto non è di certo facile in pieno inverno e lui ha bisogno di gente capace di guidare una mandria di bovini in un percorso impervio. Peccato che l'unica sua conoscenza sia al fresco. Un fresco indipendente dal corso delle stagioni...

mercoledì 24 febbraio 2016

Dampyr "I Vampiri Della Città Fantasma" (56)





     Harlan Draka, il personaggio principale della serie,  è un dampyr, ovvero il frutto dell'incrocio tra una donna e un vampiro. Secondo le leggende slave, un dampyr è l'unico essere in grado di uccidere i Maestri della Notte e tutti quei lecchini infernali che girotondano sui loro ani cloacali.
 Harlan Draka è un dampyr, ma non pensate che sia un emo cachettico e depresso. Questo figlio del canino allegro è la vendetta dell'uomo contro le forze infernali.




 A condividere la sua guerra ci sono Tesla, non-morta ribellatasi al servilismo verso il suo Maestro della Notte, e  Kurjak, un uomo della guerra che ha deciso di combattere solo per l'umanità.
 La serie è nata dalle menti feconde di Mauro Boselli e Maurizio Colombo. Gli autori di Dampyr, ma anche di Tex, Zagor, Mister No, Nick Raider... Dicevo, gli autori di Dampyr hanno voluto creare un vampiroide diverso dagli aristocratici vampiri castellani o dai teenager ipoormonali e micro sopraccigliati. Inoltre hanno voluto fondere questo mito antico con l'amore per l'azione e l'avventura. Numerosi sono i volumi in cui la sceneggiatura è curata dallo scrittore Samuel Marolla, di cui vi segnalo il fantastico racconto weird western "Luna Coyote", e la splendida intervista apparsa sul blog Nocturnia dell'amico Nick Parisi.


 Dopo questa ripassata possiamo finalmente parlare di una nuova avventura weird western del nostro Dampyr. Precisamente quella ospitata nel numero 56 dal tenebroso titolo "I Vampiri Della Città Fantasma". Soggetto e sceneggiatura sono di Luigi Mignacco, i disegni di Stefano Andreucci.




martedì 23 febbraio 2016

Arcani Tour #4 – L’Appeso (Guest-Post di Marco Lazzara)




Arcani Tour #4 – L’Appeso (Guest-Post di Marco Lazzara)

 
L’Arcani Tour è un giro promozionale del mio secondo libro, Arcani, per i blog che decidono di ospitare l’iniziativa. Il blogger che partecipa deve scegliere una carta dei Tarocchi, ognuna delle quali nel mio libro è rappresentata da un racconto, e riceve in cambio da me un guest-post correlato. Ivano Satos (che ringrazio dell’adesione) ha scelto la carta de L’Appeso.






 
La Carta: “L’Appeso rappresenta una prova, un percorso di iniziazione che si è volutamente intrapreso. Ma può anche rappresentare una punizione, severa, e non priva di umiliazione.”
Il racconto nel mio libro: Si tratta di Bestiale Vendetta, dove il brutale criminale Hernandez è intenzionato a vendicarsi delle persone che l’hanno fatto condannare a trent’anni di prigione...


Il Paradosso dell’Impiccagione Imprevedibile

Il paradosso dell'impiccagione imprevedibile è un paradosso logico reso noto da Martin Gardner, matematico e scrittore di fantascienza, che si basa su di un'antica leggenda popolare spagnola.
Francisco de Orellana (1511–1546) è stato un esploratore e conquistador spagnolo, che aveva preso parte alla conquista del Perù, sottraendolo all'impero Inca. Nel 1541 partì con Pizarro ad esplorare l'Amazzonia, con l’intenzione di trovare la mitica città di El Dorado, dove si diceva fossero contenute immense quantità di oro e di pietre preziose. In questo viaggio egli traversò longitudinalmente l’intero Sudamerica, arrivando fino all’Oceano Atlantico, dove scoprì un fiume che per primo navigò fino alla foce. Inizialmente questo corso d’acqua venne chiamato Rio de Orellana, ma egli stesso lo ribattezzò poi Rio delle Amazzoni, perché lungo il suo tragitto era stato attaccato da un gruppo di donne indigene guerriere, proprio come le Amazzoni della mitologia greca. Orellana morì poi di malattia (forse malaria) durante una successiva spedizione.




lunedì 22 febbraio 2016

Zagor: "Terrore" n°2; "L'Oro del Fiume" n°3; "Corvo Giallo" n°4.





Zagor "Terrore" n°2

 In ogni cella che si rispetti, i carcerati hanno un'unica idea fissa: fuggire!!! Non è diverso in quella lurida cella presente a Fort Atkinson, sulle rive del Lago Michigan nel Winsconsin, dove Toro e Fulton, i due ospiti obbligati, hanno limato le sbarre e sono riusciti a fuggire a suon di Winchester .
 Zagor, non ancora informato della fuga avvenuta al forte, si dirige verso il territorio dei Piedi Neri, per discutere con Mano-Lunga. Durante una sosta dovuta all'eccessiva oscurità, il nostro eroe scopre la presenza di due bianchi, i nostri evasi, in pieno territorio indiano. Spiandoli, egli scopre che sono alla ricerca di un totem ornato di pietre preziose e legato alla tribù dei Piedi Neri. Un totem maledetto...




 Zagor dovrà impedire che si realizzi il furto del totem sacro, ma la sua è una corsa contro il tempo. Come sempre, egli potrà contare sull'improvviso e non richiesto aiuto di Cico, che sarà ben attento ad alternare gioie e dolori come conseguenze del suo intervento.





giovedì 18 febbraio 2016

Ken Parker "Milady" n°33






 Autunno 1876. Foci del Musselshell, Montana. Ken Parker guida una battuta di caccia al bisonte. In realtà, il bisonte è solo un mezzo per raggiungere la preda finale, ossia il lupo. Come al solito, Ken Parker non si fa problemi a bacchettare il prossimo, specialmente se questo, invece di mirare alle bestie più vecchie e malate, mira alle femmine o ai cuccioli.




mercoledì 17 febbraio 2016

Editoriale Cosmo: Nathalie Sergeef & Fabio Pezzi "Australia"






 L'Australia è la terra delle possibilità. Essa dona una nuova occasione a tutti. Nobili decaduti, ex-galeotti, prostitute e orfani. Orfani come il piccolo Lonàn, giunto in Australia a rimorchio della "Sorella Arpia", una monaca che stimola i progetti di fuga del piccolo irlandese.
 Dove può andare un piccolo irlandese in fuga nel bel mezzo di una terra sconosciuta e immensa? Lonàn si inserisce in un gruppo che già prima del suo arrivo splendeva di eterogeneità. Abbiamo Ian McFarlane, un colono di origini scozzese, Allambee, un mezzosangue aborigeno, e Paddy, anch'egli irlandese.
 Il gruppo è diretto alla fattoria del padre di Ian, ma una brutta sorpresa attende il figliol prodigo. Dopo la morte del padre, il fratello, sul punto di annegare tra i debiti e l'alcool, ha venduto tutto ai Barnes, ricchi latifondisti della regione. Ian però non crede molto alla versione raccontatagli dalla signora Barnes...



martedì 16 febbraio 2016

Victor Gischler "Notte di sangue a Coyote Crossing"






 Generalmente, innanzi al cadavere di una vittima di omicidio, a esser stupiti sono coloro che assistono a quella scena di carne inanimata. Il volto di Luke Jordan, però, è quello che manifesta più stupore di tutti. Luke Jordan è il morto ammazzato che sporge dal pick-up come il vassoio di un drive-in sporco di ketchup incrostato e sabbia dell'Oklahoma. Granelli delle stesse dimensioni di quella misera cittadina chiamata Coyote Crossing.
 Quella stessa sabbia, che incrosta il vassoio cadaverico, disidrata la gola di Toby, agente a mezzo servizio lasciato a tener le mosche lontano dalla carcassa di Luke, mentre il Capo della polizia è andato ad avvisare i restanti fratelli Jordan, i quattro liberi visto che uno è al gabbio, e Billy, agente a pieno servizio, è andato a riempire le scartoffie alla stazione. Sabbia che lo porta ad allontanarsi per prendere una cola allo Skeeter's, unico bar di Coyote Crossing. Risulta difficile, che a quell'ora della notte e in quel posto sperduto, possa passare Gesù Cristo e causare la miracolosa deambulazione e fuga di Luke. 
 Il problema, in realtà, non è tanto la cola, quanto tutto cio che è conseguente a essa. Dopo un giretto, non puoi certo lamentarti se quel pezzo di carne e piombo non è più al suo posto. Non puoi certo lamentarti se tutti ce l'avranno con te. Il problema è che coloro che illumineranno le strade di Coyote Crossing non saranno quelli degli "affari interni". Quelli che cercheranno Toby saranno criminali che non avranno problemi ad assediare un'intera cittadina. Criminali che faranno di tutto per mandarlo a far compagnia a Luke, perché il suo corpo non si sa dove sia finito, ma la sua anima è di sicuro all'inferno.

domenica 14 febbraio 2016

Hermann & Greg: Comanche "Red Dust" n°1






 Può capitare che la tua vita sia appesa a un filo, magari senza che tu ne sappia nulla. Può capitare che quel filo venga salvato involontariamente da qualcuno che neanche conosci. Così, per caso. Un caso di cui tu non sospetti minimamente il verificarsi.
 Questo è proprio quello che accade a Comanche, la giovane proprietaria di un ranch a Greenstone Falls, il Ranch 666, che lei gestisce con l'unico aiuto di un vecchio mezzo matto. Su quel ranch vorrebbe mettere le mani un cliente di Lawrence B. Cathrell, uomo di legge di Greenstone, il quale decide di assoldare il pistolero Wally Hondo per avere una facile risoluzione del problema.
 Come abbiamo detto, spesso il caso ci mette lo zampino e la semplice risoluzione dell problema si blocca a causa di un imprevisto. Un imprevisto di nome Dust. Red Dust.
 Non sempre si può fare lo sbruffone con gli sconosciuti...


mercoledì 10 febbraio 2016

Ken Parker "La Leggenda del Generale" n°32






14 giugno 1876. Fort Lincoln, North Dakota. Appena giunto al forte, Ken Parker viene spedito su un battello a vapore per raggiungere il settimo cavalleria e il Generale George Custer. Appena salito sull'imbarcazione, il nostro scout ha modo di intrattenersi con un equipaggio particolarmente simpatico...



 Il capitano, dopo le dovute presentazioni, assegna Parker alla scorta per i rifornimenti militari. Proprio la presenza di quel materiale bellico, porterà i marinai a nutrire dei sospetti sulla presenza di due indiani nascosti sulla nave. In realtà il pericolo non sarà rappresentato dai Nativi, bensì da alcuni uomini che si preparano ad assaltare la nave.



martedì 9 febbraio 2016

Zagor "Il Ritorno dei Lupi Neri" n°658





 Il Generale Trafford si reca presso il carcere di Hellgate per parlare con un prigioniero particolare, il Tenete Cordero, riguardo a un uomo di nome Otto Kraus. L'informazione è talmente interessante, che il Generale garantisce al Tenente la sua collaborazione per fargli ottenere la grazia.
 Due anni dopo da quel misterioso incontro, Zagor si trova a Darkwood, sulla Collina della luna, presso il villaggio indiano di Tonka. Un villaggio in cui il volto della gente risulta teso e scuro per la scomparsa di due giovani cacciatori, attesi con ansia da due giorni. Un villaggio in cui le visioni stesse parlano con il linguaggio del dolore.



domenica 7 febbraio 2016

Zagor e Sam Fletcher: "Iron Man" n°15, "Gli Evasi" n°51, "Morte sul Fiume" n°52, "La Dea Nera" n°53.






 Da mercoledì 03 febbraio, è disponibile in edicola il numero 607 di Zagor, dal titolo "Il ritorno dei Lupi Neri". Chi sono questi Lupi Neri? I diversi personaggi, grazie ai loro dialoghi, colmano la possibile lacuna riguardo questa milizia nota per le sue azioni efferate. Per poter comunque soddisfare il desiderio di approfondire meglio la loro storia, ho deciso di farne un sunto in questo post. Sempre nel nuovo numero di Zagor si cita un altro personaggio, ossia Sam Flechter, noto come Iron Man. In questo post faccio un riassunto dei numeri in cui il nostro eroe è costretto a fare i conti con questo criminale.



"Iron Man" n°15.

 Dopo aver salvato la famiglia Perkins dall'attacco di un gruppo di Cayuga, Zagor e Cico tornano al loro rifugio nella palude. Lo Spirito con la Scure risulta particolarmente pensieroso, poiché quel gruppo di indiani non si è scomposto innanzi alla sua presenza, ma ha continuato imperterrito la sua aggressione, anche nei suoi confronti. Pensieri che si proiettano anche durante il suo sonno agitato.




 La notte successiva, Tonka, fidato amico di Zagor e fiero capo dei Mohawk, si reca di soppiatto al capanno della palude per comunicare a Zagor alcuni gravi avvenimenti verificatisi durante la sua assenza.
 Il capo dei Cayuga, Na-Pawa, dopo aver riunito i leader di ogni tribù, presentò ai suoi ospiti "Iron Man", l'inviato da Manito per riunire tutte le tribù in un'unica Nazione Rossa, in grado di sconfiggere il nemico bianco. La prova di incolumità di questo essere, innanzi alla forza delle lance, convinse tutti i presenti ad aderire all'alleanza e ad accettare il pagamento in oro per la protezione garantita da Iron Man. Tonka, strategicamente, decise di fingersi convinto e di disconoscere Zagor, considerato dagli altri come alleato dei bianchi, al fine di prevenire ritorsioni ai danni della sua gente.
 Dopo il tramonto, Zagor e Cico si recano al villaggio dei Cayuga, dove egli vede per la prima volta Iron Man, vestito con una maglia metallica che è probabilmente responsabile della sua immunità. Zagor, dopo aver accusato il suo antagonista di volersi arricchire alle spalle dei pellerossa, viene sfidato da Iron Man. Zagor accetta la sfida brandendo la sua scure, mentre l'eroe dei Cayuga impugna un'arma misteriosa.




giovedì 4 febbraio 2016

Zagor e i Lupi Neri: "La Preda Umana" n°30, "Guerra" n°31 e "Il Fuggitivo" n°32





 Da mercoledì 03 febbraio, è disponibile in edicola il numero 607 di Zagor, dal titolo "Il ritorno dei Lupi Neri". Chi sono questi Lupi Neri? I diversi personaggi, grazie ai loro dialoghi, colmano la possibile lacuna riguardo questa milizia nota per le sue azioni efferate. Per poter comunque soddisfare il desiderio di approfondire meglio la loro storia, ho deciso di farne un sunto in questo post. Prima di recensire il numero di febbraio, uscirà un altro post dedicato a Zagor e a un personaggio del suo passato, a cui si accenna sul nuovo numero, ossia Sam Flechter, noto come Iron Man.
 La soria dei Lupi Neri occupa poche pagine finali del n°30, l'intero n°31 e buona parte del n°32.  Qui narro tutta la storia, se avete quindi l'opportunità di recuperare gli albi indicati potete fare a meno di leggere l'articolo o, se volete, magari potete interrompere la lettura quando lo riterrete opportuno. Buon viaggio amici.


 "La Preda Umana" n°30

Mentre Zagor e Cico si recano verso il rifugio della palude, un denso fumo si innalza verso il cielo. I due si dirigono verso di esso, consapevoli che sia successo qualcosa di grave. Infatti, una scena inquietante si presenta innanzi ai loro occhi. 




 Zagor e Cico non hanno neanche il tempo di riprendersi dalla vista di quel massacro, che una pioggia di proiettili si riversa su di loro, dando ai nostri eroi appena il tempo di rifugiarsi in un carro risparmiato dal fuoco.


mercoledì 3 febbraio 2016

Ken Parker "Le colline sacre" n°31






 Sono passati otto anni dal trattato del 1868, con il quale il governo di Washington assegna a tempo indeterminato metà del territorio del South Dakota ai Sioux. Il territorio in cui si trovava ciò che i Sioux consideravano il centro del mondo. Il territorio in cui si trovavano le Black Hills. Le Montagne Sacre.
 Il trattato non ha portato la pace sperata, come si accorgono i viaggiatori di una diligenza che viaggia nei territori del Wyoming settentrionale...





 Seminati gli indiani, la diligenza, ormai senza postiglioni, continua la sua folle corsa, interrotta grazia al provvidenziale intervento di Ken Parker. Giunti a Sundance, la notizia di un nuovo attacco indiano scalda gli animi, già provati dalle numerose incursioni passate. La gente della cittadina, composta soprattutto da cercatori d'oro desiderosi di avere libero accesso alle Black Hills, vuole dare una lezione agli indiani della riserva, rei, secondo loro, di dare rifugio a tutti gli assassini musi rossi. Ken Parker, creando ancora più scompiglio, cerca di far capire ai bifolchi che non ci sono prove sulla colpevolezza dei Sioux. Per fortuna, l'intervento dello sceriffo stabilisce le priorità.


lunedì 1 febbraio 2016

"The Hateful Eight" di Quentin Tarantino







    Il cielo del Wyoming quasi grava sul paesaggio  come una valanga di gelo.  Un paesaggio di bianco fagocitario su cui una diligenza si apre una pista faticosa, fino a incontrare un ostacolo di carne viva e morta. La componente viva è rappresentata da Maggiore Marquis Warren (Samuel L. Jackson), mentre quella morta è una piramide formata da tre morti che il cacciatore di taglie deve condurre a Red Rock.
 Il Maggiore non è l'unico cacciatore di taglie che si trova in quell'inferno bianco. All'interno della diligenza, che sta per offrirgli un passaggio verso il mercato della carne tagliata, si trova John Ruth "Il Boia" (Kurt Russell) con la sua preda, ossia Daisy Domergue (Jennifer Jason Leigh).
 Daisy Domergue ha una lingua spinosa come la superficie di un cactus, ma vale 10.000 dollari. 10.000 dollari ammanettati al polso di un "Boia" paranoico. Il suo concedere il passaggio sulla diligenza al Maggiore, è una cerimonia del tè alla fobia di perdere quel denaro che già zavorra il suo corpo come un arto fantasma inverso.
 Il tragitto verso Red Rock è come la Passione, anche se non possiamo dire se sia una Passione  a carico solo di Daisy Domergue o dei due cacciatori di taglie, ma a ogni stazione il carico di carne di quella diligenza aumenta. La terza tappa vede l'ingresso di un altro personaggio, il ribelle rinnegato Chris Mannix (Walton Goggins), diretto a Red Rock per essere investito come nuovo sceriffo. Almeno a suo dire. Altro personaggio quindi, altra cerimonia del tè paranoico celebrata da "Il Boia". Altra accettazione su quella diligenza trasbordante carne. Carne viva e morta.
 "Il Boia" avrà un'altra sorpresa durante il tragitto. La stazione per diligenze, gestita da Minnie, è strapiena di persone. Per un paranoico, la sicurezza, all'interno di un luogo chiuso, è inversamente proporzionale alla quantità di ossigeno che si consuma nell'unità di tempo. L'assenza di ossigeno fa girare la testa.




Jennifer Jason Leigh è magnifica nella sua parte di assassina schizzata. Sembra quasi posseduta, inquietando con la sua follia che va in crescendo, insieme alla sua tendenza autodistruttiva che fa da spalla al sadismo da educatore de "Il Boia". E proprio sulla spalla del "Boia" sembra appollaiata come una cornacchia, pronta a gridare e infierire contro qualcuno, appena se ne presenta l'occasione, come se quella iena, cosi viene definito "il Boia" da uno dei personaggi, fosse il suo cane da guardia.