mercoledì 16 settembre 2015

"Young Ones" di Jake Paltrow





     Ernest Holm (Michael Shannon) e suo figlio Jerome (Kodi Smit-McPhee) si muovono in un West apocalittico, dove l'acqua è il bene più prezioso. Una terra bruciata e ridotta in cenere che aspetta solo di donarsi, basterebbe un po' di acqua per renderla nuovamente fertile. Ernest crede nella sua terra e nella sua capacità di amare tutti i suoi figli, ecco perché non l'abbandona nonostante tutto e tutti. Lui farà in modo di farla rivivere. 
  Ernest e i suoi figli, oltre a Jerome vi è Mary (Elle Fanning), vivono in una casa derivante dalla composizione tra mattoni e container. La moglie è ricoverata in una clinica in conseguenza di un incidente causato da Ernest. Ora può muoversi solo grazie a una stimolazione neuromotoria esterna. E' come se lei continuasse a vivere assieme al marito e ai figli. Come se si muovesse tra loro ma non grazie a un  sostegno meccanico, bensì grazie al senso di colpa di Ernest e all'odio di Mary verso il padre.
 Sembra di essere tornati nel vecchio e sevaggio west. Le città sorgono intorno alle trivelle, che scavano in cerca di acqua sotto la direzione del governo centrale. Città fatte di poche baracche come quelle che sorgevano intorno alle miniere d'oro. Ernest e Jerome entrano in quelle città solo per consegnare le provviste, grazie a quell'asino che verrà sostituito da un mulo meccanico.
 Ernest e il figlio, insieme a quell'asino ora di carne ora di metallo, sembrano la rappresentazione della degradazione della natività. Loro non portano né la salvezza né la fertilità. Loro portano la speranza di una fertilità potenziale.
 Abbiamo parlato di degradazione, ed è proprio questa la materia di cui è saturo Young Ones. La degradazione dell'animo umano dall'Antico Testamento a Shakespeare, passando dalle tragedie greche.




   La  componente western è concentrata essenzialmente nel primo terzo del film, che risulta essere suddiviso infatti in tre capitoli, successivamente tale componente sfocia nel dramma, toccando alcuni momenti di spensierata infatuazione adolescenziale ipertecnologica.
 Gli elementi su cui si basa l'opera sono il senso di colpa, a cui corrisponde l'incapacità di riscattarsi agli occhi degli altri ma soprattutto innanzi ai propri, la negazione del sogno americano, visto come miraggio raggiungibile solo attraverso l'epurazione del senso di giustizia, e l'innocenza della pubertà.




   Mary sembra la vestale di un culto misandrico, pura ma contemporaneamente corrotta. La preghiera che rivolge al fratello, <<Non crescere mai>>, racchiude proprio quel senso di contaminazione, che lei associa all'essere maschi e adulti, nutrito dal suo odio edipico. L'ironia è che quelle parole vengano pronunciate proprio al termine di un percorso di crescita che scarnificherà, se non l'aspetto efebico, certamente l'anima di Jerome.




 Jake Paltrow gioca molto con la colonna sonora, dando origine a un effetto dissociante attraverso una musica da sognante famiglia anni '50 e la rappresentazione di una famiglia con una madre a connessione alternata, splendida la scena in cui padre e figlio vanno a trovarla accompagnati dal mulo meccanico, e una figlia che sembra la pupa del Selvaggio, senza comunque raggiungere un effetto bipolare lynchiano.


Il tempo delle mele distopiche.


 L'unica pecca del film è un'eccessiva linearità che funge quasi da imbuto neutralizzante. Mancano dei veri e propri momenti "fibrillanti", trasformando i personaggi anch'essi in soggetti innestati esternamente.
 Vi è una certa dicotomia, all'interno dei western, o semi-western, moderni riguardo al dramma e alla componente exploitation. Si tende a virare da una parte o dall'altra, più facile il raggiungimento della prima rispetto alla seconda componente, senza riuscire a comprendere la forza della fusione di entrambi gli elementi, come gli spaghetti western ben insegnano.
 Un film comunque da vedere e che ho scoperto grazie al blog La Bara Volante. Qui l'articolo.



 


3 commenti:

Unknown ha detto...

Grazie per la citazione! ;-) Peccato che l'elemento western vada disfacendosi in questo film... Cheers! ;-)

Lucius Etruscus ha detto...

Peccato per i difetti che citi, sembrava una bella operazione di western futuristico.

Ivano Satos ha detto...

@Cassidy Merito tuo sia la visione sia l'articolo. Impossibile non citarti. Si, la parte iniziale trasuda puro western. Gli dedicherò una puntata di "Western Movie Gunfights" ;)

@Lucius Si, dei piccoli ritocchi l'avrebbero reso veramente particolare. Comunque è un film da vedere ;)