lunedì 21 settembre 2015

Brad Barron - "I SENZA LEGGE" n°12





     Brad Barron è una serie bonelliana nata dal desiderio di onorare la fantascienza degli anni '50, quella fantascienza il cui sguardo era volto al cielo e in attesa  paranoica di un invasione aliena, già avvenuta comunque per il senatore McCarthy... La serie è frutto anche dall'autodeterminazione a guarire dalla sindrome della "Series Ainterruptus".  La sua durata viene infatti fissata a diciotto albi mensili, a cui si aggiungeranno quattro numeri speciali.
 La Bonelli, consapevole della crisi dell'editoria, decise quindi di creare dei numeri agili che potevano anche essere letti in autonomia, fornendo quindi i punti essenziali della storia nelle pagina introduttiva di ogni numero.


  L'intera serie può essere vista come un omaggio alle riviste pulp, lo stesso Brad Barron è ricalcato sull'eroe di queste storie. Storie i cui generi si fondono e si legano. Non ci sarà solo la fantascienza in questa serie, vivremo infatti incursioni nell'horror, nell'hard boiled e nel western.
 Proprio al genere western sono dedicati molti volumi della serie, ad ognuno di essi dedicheremo una recensione. Dopo aver recensito "Terra Perduta", terza avventura del nostro eroe, parliamo del  n°12 della serie,  intitolato "I senza legge" e pubblicato nell'aprile del 2006.  Il soggetto e la sceneggiatura sono di Tito Faraci, i disegni di Anna Lazzarini. 
 

 Brad Barron scopre, nei pressi di una fattoria in fiamme, i cadaveri di una famiglia massacrata a colpi di arma da fuoco. La consapevolezza che l'uomo riesca a uccidere i suoi simili, anche quando la sua stessa esistenza è a rischio, non può che tormentare la sua anima.
 Grazie a Kathy, una ragazza accorsa dopo aver visto l'incendio, viene a sapere della presenza di una banda di ladri di bestiame che imperversa nella sona. L'assenza di animali in quel rogo conferma i suoi sospetti.
 La ragazza porta Brad ad un rifugio sotterraneo dove le persone hanno cercato di nascondersi agli occhi dei Morb e dei banditi.



 Questa storia di abigeato presenterà non poche sorprese per Brad Barron. Egli dovrà nuovamente mettere alla prova i suoi principi ma anche la sua capacità di resistere ad una crudeltà ancora più orrenda di quella degli alieni, una crudeltà che sembra uscita da uno spaghetti western...



8 commenti:

Unknown ha detto...

Questo fumetto mi manca proprio, non lo avrei mai citato tra le uscite Bonelli... Grazie per avermene insegnata un altra ;-) Cheers!

Ivano Satos ha detto...

Grazie a te Cassidy, devo pur ripagarti di tutti i tesori che mi fai conoscere attraverso "La Bara Volante" ;)

Lucius Etruscus ha detto...

Mi piace lo stile di Faraci, ma non ho mai voluto seguire questa serie: il binomio sf golden age e Bonelli mi fa fuggire lontano forte forte. Però queste chicche sicuramente devo recuperarle ;-)

Ivano Satos ha detto...

La serie di Brad Barron mi è piaciuta per la sua brevità, qualità rara in quella casa, e per l'interessante commistione di genere, che la traforma quasi in un'opera di pop art per le numerose citazioni. Un po' troppo buonista come personaggio, ma comunque piacevole ;)

Massimiliano Riccardi ha detto...

Non è male la possiedo tutta in formato digitale, non brilla come altri della Bonelli, ma non è male.

Ivano Satos ha detto...

E' una serie bella semplice semplice. Un intervallo spensierato come i fumetti di una volta ;)

Massimiliano Riccardi ha detto...

Sì, non hai detto una sciocchezza, anzi, lo spirito è quello, evasione e divertimento, poi se ci sono bei testi, bei disegni, belle storie il godimento è completo.

Ivano Satos ha detto...

Certo, un fumetto "totale" per un'esperienza completa. Brad invece è più "toccata e fuga". Una lettura piacevole ma che puoi effettuare in situazioni non proprio di massima concentrazione. Tipo in treno o in sala d'attesa. Ad esempio quando prenderò "Black Science" di cui Cassidy parla qui mi barricherò in casa con cellulare spento e auricolari sigillanti ;)