Nel primo numero di Colorado, "Navajos", abbiamo osservato una convergenza eterogenea di strani e assurdi personaggi verso Colorado Point. Il primo a raggiungere l'appuntamento è stato l'indiano Navaja. Big Black Banjo è riuscito a fuggire dall'inseguimento di tre simpatizzanti di Denmark Vesey..., <<maledetti musi neri!!! Di notte, sono più scuri delle loro fottute anime!>>, e a farsi medicare da Navaja. B.B.B. è stato particolarmente fortunato, uno schivo in fuga che attraversa di giorno il canyon deve ringraziare la sua buona stella se deve fare i conti solo con una ferita da arma da fuoco alla spalla. Forse più furbo è stato Wong Lee che, sprofondato nella formosa Maureen, ha navigato seminando distruzione e morte per i suoi inseguitori.
Ne manca ancora uno però, Chaparro il messicano. Egli è stato fondamentale nella sopravvivenza di Navaja dopo la strage, da parte di soldati yankie e mercenari, del suo popolo e della sua amata.
Se il primo volume ha avuto come parte centrale la storia di Navaja, il secondo è incentrato su quella di Chaparro. La sua storia si alternerà a quella, di certo non noiosa, di coloro che lo attendono su Colorado Point.
Chaparro, ricercato dal Messico al Canada, è un ex haciendero di Chihuahua. Decise di abbandonare quelle terre maledette e raggiungere il Nord, insieme alla moglie indiana e ai suoi figli. Fino a stabilirsi sulla terra promessa innanzi ai suoi occhi da visionario. L'arido suolo del Chaparral diventò fecondo grazie alla sua opera di irrigazione, ma quella stessa terra fu la brace da cui sgorgò una fiamma inestinguibile.
Colorado - Big Black Banjo
il numero 3
in edicola dal
24 aprile
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