giovedì 9 aprile 2015

Louis L'Amour - Verso i Monti Azzurri





    Le lagune del Cambridgeshire e del Lincolnshire sono covi di contrabbandieri e di uomini braccati. Tom "Black" Watkins e Barnabas Sackett sentono il fiato dei loro inseguitori, umido e caldo, sulle loro membra. Due vite diverse, un pericolo in comune e il sogno di una meta condiviso: l'America. L'inglese Barnabas proviene dal Nuovo Mondo e decide di ritornare in quelle terre incontaminate per avere una nuova possibilità e fuggire dall'ingiusta furia di Elisabetta I.
 Londra è una metropoli in pieno sviluppo, navi imponenti sgravano merci misteriose e leggende di una terra sconosciuta. La luce della sua crescita è però velata dal sospetto. Barnabas dovrà evitare di cadere nelle insidie organizzate da spie astute e pazienti.
  L'opera assume spesso le sembianze di un fantasy per la descrizione di intrighi e cospirazioni, ma anche per le pennellate che L'Amour utilizza nel dipingere i paesaggi silvestri e le ombre dei vicoli e delle locande, luoghi in cui ti spetti, da un momento all'altro, l'apparizione di un essere partorito dalla stregoneria. Il soprannaturale rimane sospeso, quasi in attesa in quelle ombre ricche di sospiri. Così come in attesa si pone un futuro affrescato dalla preveggenza. Il soprannaturale infatti si mostra come dono, una capacità congenita. Un fiore passivo che sboccia mostrando meraviglie di stupore.

  In questo calderone picaresco, L'Amour muove una vastità di personaggi. Ladri, contrabbandieri, guardie, spie, pirati, mercanti, soldati, indiani, ecc. Tutti si insinuano in questo tessuto fitto e complesso. Un palcoscenico in cui il mare è protagonista e sipario. Un palcoscenico su cui si innalzano battaglie navali, assedi a città mercantili e forti, evasioni, duelli, arembaggi, esplorazioni e passioni. Un romanzo in cui l'avventura esalta l'amicizia e l'integrazione.






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