domenica 6 marzo 2016

Spaghetti Estern: viaggio verso la frontiera italica, tra sudisti, briganti, guardie e partigiani!





 E' da un po' di tempo che avevo intenzione di presentare questa nuova rubrica. Inizialmente avevo pensato a sfruttare il legame tra la Guerra Civile Americana e il nostro Risorgimento, con conseguente connessione tra banditi ex-confederati e briganti. Ciò mi avrebbe anche permesso di inserire alcuni lavori di autori artigiani, come quelli di Lucius Etruscus e Alessandro Girola. Sentivo comunque che il progetto non era completo. Sentivo l'assenza di un tassello fondamentale.
 Chi visita i miei blog è ormai abituato ai miei continui salti tra diversi generi, ma ve ne sono due che io amo alla follia e che amerò sempre. Questi due generi sono il Western e il Neorealismo. Generi che presentano fortissimi legami, focalizzandosi entrambi sul concetto esistenziale di sfida. Sfida verso la terra, donatrice di vita o avara di essa, e sfida verso i soprusi dei tiranni. Sfida, comunque, diretta sempre verso se stessi. Verso ciò che si era e ciò che è giusto divenire.
Neorealismo e Western come esaltazione dell'evoluzione. Evoluzione anche in senso sociale, con la rivendicazione dei propri diritti e della propria libertà, indipendentemente se si ha innanzi un sanguinario tiranno con il sombrero o con la capa pelata. Questo sarà anche un modo per ricordare opere dimenticate del Neorealismo, poste in un cantuccio oscuro da una sinistra che si autoproclamava unica e sola detentrice della conoscenza del proletariato e nella sociologia del mondo operaio. Una sinistra costituita da borghesi che non avevano neanche idea di quali fossero, nel bene e nel male, le dinamiche che si instauravano all'interno della classe operaia e nelle famiglie proletarie, ponendo quindi sul capo del popolo un nuovo giogo non dissimile da quello castrante imposto da una chiesa affetta da vampirismo.




 Altra finalità è quella di ricordare un certo periodo storico, sottoposto ormai a un'opera di rielaborazione che va al di là di quel processo di "sfumatura", iniziato da Togliatti, originato per porre una lapide su qualcosa di non ancora morto, ma ancor vivo proprio grazie all'opera di psicopompi frettolosi. Il quieto vivere non può esser la scusa per non approfondire e per non dar giustizia a vittime calpestate ancora dal passo dell'oca Senza giustizia non vi sono né vinti né vincitori.



 Uomini di frontiera saranno quindi i personaggi di questo viaggio. Una frontiera anche della legalità, con uomini lasciati soli innanzi a un inferno che ancor oggi risulta vivo e caldo. Un inferno le cui porte ricordano le stazioni leoniane...


(Ogni boccata di toscano, fatta con labbra di vino e sale di lacrime, è a te dedicata Germi. Ovunque tu sia!)


 Attraverso le opere del Neorealismo, mi piacerebbe anche ricordare il rapporto con la natura che avevano i nostri padri e i nostri nonni. Non vi è bisogno di spostare la nostra fantasia sulle lotte per la sopravvivenza che si sono compiute sulla Sierra Nevada. Non vi è bisogno di glorificare la lotta di coloro che hanno cercato di dominare il suolo dello Utah. Voglio far riemergere il loro sudore e il loro sangue dai nostri canyon e dalle nostre montagne.





4 commenti:

Lucius Etruscus ha detto...

Iniziativa spettacolare, intento lodevole: solo tu potevi individuare un nesso così profondo, una ferita così aperta e infetta a causa di un cerottone sbrigativo e inconcludente. I grandi registi neorealisti di oggi avrebbero dovuto rubarti l'idea... se esistessero!
Ti ringrazio della citazione anche se sono un microbo in questa tua ricostruzione storico-sociale. Non vedo l'ora di leggere i post del ciclo ;-)

Massimiliano Riccardi ha detto...

Leggendo questo post mi hai ispirato, volevo farne uno ricalcando le tue orme ma pareva brutto. Ho preso il via comunque e ho confezionato un post dove gli Italiani hanno a che fare con il west. Complimenti Ivano.

Gioacchino Di Maio ha detto...

E si che anche noi abbiamo il nostro western di frontiera senza andare troppo lontano. Una lodevole iniziativa Ivano :)

Ivano Satos ha detto...

@Lucius Il cinema di denuncia e protesta ha lasciato il passo a quello revisionista. Ora vediamo nazisti gentiluomini difendere donnine allegre da partigiani affetti da priapismo e da furia omicida. Spero di non deluderti Lucius ;)

@Massimiliano Il fine dei blog dovrebbe essere proprio quello di stimolare la curiosità e la creatività. Onorato di aver contribuito ;) Grazie Massimiliano :)

@Gioacchino Verissimo Gioacchino. Purtroppo la propria storia e le proprie opere sono spesso dimenticate dagli Italiani. Grazie Mille Gioacchino! :)