domenica 20 marzo 2016

"Standoff - Punto Morto" (2016) di Adam Alleca





    La piccola Isabelle "Bird" è stata accompagnata da Roger, il fidanzato della zia, a visitare la tomba dei propri genitori. Il suo dolce volto nascosto da una reflex, quasi a filtrare la propria emotività che non la realtà esterna.
 Contravvenendo a quanto promesso a Roger, Isabelle fotografa i partecipanti di un funerale. Il suo non sarà un reportage di dolore spirituale o di speranza escatologica. Il suo sarà un portfolio di dolore fisico e di morte violenta.
 Un uomo con passamontagna (Laurence Fishburne), dopo aver eliminato a distanza sia il prete sia la guardia del corpo della vedova, si dirige verso quest'ultima. Lentamente. Quasi ammortizzato dalle preghiere di quella donna in nero. Lento come la certezza della Morte.
 Certezza che porta il killer a mostrare il proprio volto alla vittima, aumentando il suo terrore nella consapevolezza di una morte inesorabile.
 Sade, questo il nome del killer assoldato per l'eliminazione della donna, getta tutti i cadaveri, compreso il suo fucile e la bibbia del prete, nella fossa che in origine avrebbe dovuto ospitare una sola salma. Egli non potrà comunque seppellire l'immagine del suo volto ormai impressa, insieme al suo atto, nel rullino della macchina fotografica di Isabelle.




 Forse non potrà seppellire quelle foto, ma potrà seppellire facilmente il corpo di Robert, giunto sul luogo della strage per cercare Isabelle. Sconvolta dal nuovo omicidio, la ragazzina fugge, seguita dai proiettili che Sade indirizza a lei e alla preziosa macchina fotografica.
 Proiettili che l'accompagnano fino al casolare di Carter (Thomas Jane), riversandosi su quelle mura e sulla stessa gamba del veterano di guerra. Rifugiatisi in casa, ha inizio la resistenza all'assedio perpetrato da Sade, il quale vede il progressivo aumento dei problemi a carico di una missione che stava per concludersi in maniera perfetta.




Nei western il cimitero ha sempre un ruolo di sorgente. In esso avvengono quelle mutazioni di stato, cercate o subite, che portano in essere un cambiamento fondamentale a carico dell'individuo. Una sorta di tappa di un percorso iniziatico. Qui il mutamento è duplice, poiché se da un lato Sade entra a contatto con la consapevolezza di non essere capace di controllare gli eventi e, di conseguenza, di non potersi fregiare di un'area di invulnerabilità, dall'altro Isabelle deve abbandonare quello scudo che pone tra lei e il mondo esterno, interagendo con esso e con coloro che lo abitano.




 Mutamenti che si riversano nella vita di Carter, modificando la sua stessa esistenza e inducendo lo sbocciare di un ulteriore elemento caro al genere, ossia il riscatto del perdende. La piccola diviene non solo la purezza da salvare, ma la stessa ancora al proprio istinto di sopravvivenza, i cui artigli hanno ormai perso la capacità di far presa su possibili altre finalità.




 La casa come il fronte delle due realtà opposte. Una guerra di posizione tra la perdita dell'innocenza e il desiderio di riacquistarla. L'assedio diviene psichico, con un Sade che si pone a voyeur del feticismo emotivo di Carter, con quei resti di famiglia deposti nello scatolone, ma anche come uno stratega uomo d'affari. In realtà, col passare del tempo, ognuno degli antagonisti diverrà negoziatore e terapeuta dell'altro. Minatore di incubi e sogni altrui.
 Il conflitto diviene anche una mostra delle maschere rituali della mascolinità. Mascolinità ormai in autolisi, non solo per Carter ma anche per lo stesso Sade.




 Adam Alleca riesce a incastonare, all'interno di poche mura, un'eterogeneità di emozioni che si confrontano ripetutamente, scontrandosi e fondendosi. Tali emozioni daranno origine a uno splendido stallo alla messicana, capace di erodere come acido l'anima dei partecipanti. La tensione viene nutrita in maniera costante, con periodici fasi in crescendo. La sua mano si estenderà, riuscendo a destarvi ogni qualvolta penserete di aver raggiunto uno stallo riposante.


Qui la recensione dell'amico Lucius




2 commenti:

Lucius Etruscus ha detto...

Splendida analisi: hai identificato elementi pregnanti che, ora che me li hai fatti notare, arricchiscono il già alto giudizio che ho di questo film.
Grazie per la citazione ^_^

Ivano Satos ha detto...

Grazie a te Lucius, l'avevo messo in coda, ma la tua rece gli ha fatto scalare la lista :)
Cito sempre coloro che mi arricchiscono, in modo che possano arricchire anche i lettori dei miei blog. Lettori che cerco di proteggere sempre dalla Sindrome di Stoccolma :)