martedì 29 dicembre 2015

Louis L'Amour - La valle insanguinata (The Mountain Valley War)





 Nel West, il sogno più diffuso è quello di avere un ranch. Puoi spaccarti la schiena ogni giorno pensando che prima o poi avrai una tua mandria. Un tuo terreno.
 Questo era anche il sogno di Dick Moffin, il negoziante che decise di vendere la sua attività ben avviata per dare origine a un allevamento di cavalli. Per toccare con mano la propria terra. I propri pascoli. Proprio questo sta facendo ora Dick. Le sue mani sono come delle lame di aratro sulla sua terra. Peccato che quel corpo riverso al suolo sia stato traforato da sei pallottole. Un corpo accarezzato dalla mano pesante del fumo che si sta innalzando dalla sua casa e dalla sua stalla ridotte in cenere.
 Questo paesaggio di distruzione si fissa sulla retina di Trent, accompagnandolo per tutte le cinque miglia che lo separavano dalla sua casa. Un tragitto popolato di domande, riguardo alla fine dei ragazzi di Moffin e sulla possibile responsabilità di King Bil Hale, ricco possidente di Cedar Bluff. Forse sarebbe più corretto dire padrone di Cedar Bluff e Cedar Valley, nonché della stazione commerciale, del Cedar Hotel, del saloon "La Mecca" e di una linea di diligenze.
 Basta raggiungere casa e cucinarsi del bacon e un po' di buon caffè caldo per avere delle risposte a quelle due domande, due come i piccoli di Moffin che Trent trova nascosti nella sua camera da letto. Due come le bocche che urlano la colpevolezza di Hale.




 In questo romanzo di L'Amour sono presenti gli elementi caratteristici di tutte le sue opere. Egli infatti riesce a incastonare, in una trama che inizialmente appare simile a quella di "Shane", la sfida con la natura, la condizione della donna e il desiderio di pace che si oppone alla sete di giustizia.

Louis L'Amour - La valle insanguinata (The Mountain Valley War, 1978), trad. Maria Luisa Cesa Bianchi, 1984, Oscar Western Mondadori, Arnoldo Mondadori Editore.





Armi:
 Fucile Sharps; fucile Kentucky; fucile Winchester;

Frasi incapsulate:
<<Aspettaci, Trent! Vedrai Quando torneremo!>>
<<Dite a Hale di mandarmi abbastanza uomini da aprire un nuovo cimitero.>>

<<I miei ragazzi si sono fatti i denti di latte sul calcio di un fucile e perciò, quando si sparerà, farò fiutare il primo sangue ai due più giovani come ho fatto con gli altri, laggiù nel Kansas.>>

<<Ma' caricava i miei fucili quando avevamo qualche scaramuccia nel Kentucky, e faceva lo stesso nel Kansas, quando combattevamo gli indiani. Non ha per niente paura delle armi, anzi, ha sparato un bel po' anche lei, quanto a questo. Anche la moglie di Quincey e quella di Jesse la pensavano così. Queste figliole sono cresciute sulla frontiera, Trent, e stanno al fianco del loro uomo sia che spari, che lotti, o che lavori.>>

<<Alla fine ci si rivede, eh, Rye? Ora ascolta, e ascolta bene: non sono ansioso di cominciare a sparare, ma almeno due di voi - io credo tre - creperanno. Tu e Soderman sarete i primi.>>

Un vetro andò in pezzi e la lunga canna di un Winchester scivolò nella stanza. <<Bene, se siete furbi ve ne state qui buoni a sbronzarvi, perché il primo che fa una mossa sbagliata o caccia fuori la testa si becca una pallottola.>>

<<Gli Hatfield hanno versato sangue in tutto il West. Dove abbiamo versato del sangue, ci siamo presi del sangue.>>




2 commenti:

Lucius Etruscus ha detto...

《Dite a Hale di mandarmi abbastanza uomini da aprire un nuovo cimitero.》
Questa è spettacolare!!! Da rubare assolutamente :-D
Grazie dell panoramica su un autore un tempo amato dai lettori italiani poi completamente dimenticato.

Ivano Satos ha detto...

Ottima per Giona Sei-Colpi ;)
L'Amour ti fa entrare il West nel cuore, lì dove non potrà mai più uscire.
Grazie Mille a te Amicius ;)