domenica 20 dicembre 2015

"I vigliacchi non pregano" di Mario Siciliano.






     I lampi illuminano la casa più di quella lampada accesa da Maria, terrorizzandola nonostante i baci di Bryan (Gianni Garko), appena tornato dalla Guerra Civile combattuta accanto ai confederati. Un rumore diverso dai tuoni rimbomba improvvisamente nella casa. Alcuni uomini bussano energicamente alla porta. Bryan apre, causando una fiumana di Yankee fradici nel suo focolare.
 Non ci vuole molto a comprendere le loro intenzione, per come guardano una sempre più intimorita Maria. Bryan è teso. Le mani ad artiglio. Afferrano improvvisamente Maria e lui reagisce, colpendo un vigilantes con l'attizzatoio. Viene sparato al fianco. Costretto a guardare mentre abusano di lei, egli urla in maniera straziante. Prima di perdere i sensi, Bryan vede una stella sul petto del suo feritore.
 Dopo una lunga convalescenza, Bryan non ricorda molto di quanto accaduto. Decide quindi di seguire Daniel (Ivan Rassimov), un ex Sudista che lo ha assistito per tutto quel tempo, nel tentativo di liberare il proprio fratello, sequestrato da un gruppo di disertori. I banditi hanno richiesto a Daniel un riscatto di 5.000 dollari, somma che naturalmente lui non possiede.
 Non volendo coinvolgere l'ancora debilitato Bryan, Daniel si reca all'appuntamento, nonostante sia privo della somma richiesta dai rapitori. Quando le cose si stanno mettendo per il peggio, l'intervento di Bryan mette in salvo i due fratelli. Bryan vorrebbe eliminare il capo della banda, unico sopravvissuto della sua tempesta di fuoco, ma Daniel si oppone, volendo che sia consegnato alla giustizia. Ciò risvegli la rabbia di Bryan, egli infatti non ricorda i volti di quegli uomini, ma ricorda benissimo la stella brillante sul loro petto. Decide comunque di rispettare il volere di Daniel.
 Giunto a Silver City, Bryan capisce di non trovarsi in quel regno di giustizia tanto auspicato da Daniel. Riesce infatti a salvare i due fratelli da un'imboscata tesa a salvare il prigioniero. Proprio nel saloon, luogo della sparatoria, egli incontra il suo ex Capitano, che gli propone di lavorare per lui. Bryan dovrà infiltrarsi tra gli uomini di Blake e ucciderlo alla prima occasione, in questo modo il Capitano Marrey potrà dominare Silver City. Questo sarà solo l'inizio della sua folle sete di sangue.




 Il film di Mario Siciliano si distacca dal classico filone dei revenge movie del genere western. Il personaggio di  Bryan  viene scolpito lentamente per tutta la durata dell'opera. Egli diviene una belva traumatizzata e gettata nell'arena. Un animale da combattimento ben privo di quella morale che caratterizza i giustizieri western. Se in "Da uomo a uomo", la visione dell'oggetto presente al momento del trauma scatenava una reazione violenta ma razionale, qui la stella e il suo riflesso diventano un innesco in grado di generare una reazione idrofoba, riscontrabile più in un thriller psicologico che non in un western. Egli si distacca dalla vendetta non per un superamento morale di essa, ma per l'incapacità mnemonica di attuarla, rivolgendo al mondo intero il suo desiderio di dominio e di sangue.
 Per rendere ancora più forte questo contrasto, viene inserita la figura di Daniel, idealista e a volte ingenuo, ma pronto a sacrificare se stesso per la sua concezione di giustizia. 



 Il "duello al buio con i sigari accesi" diviene un fantastico gioco sensoriale, in grado di avvolgere lo spettatore in quello scambio di suoni, sguardi e riflessi. La cura della fotografia persiste per tutto il film, esaltando soprattutto le sfumature di luce, che dipingono una maschera con cui decorare i volti degli attori. Una sorta di lupus psichico.




3 commenti:

Lucius Etruscus ha detto...

Splendida chicca: mi sa che la scena dei sigari dev'essere spettacolare ;-)

Il Moro ha detto...

È ora mi tocca guardare anche questo... :-)
Il Moro

Ivano Satos ha detto...

@Lucius Grazie Lucius! Si, quella scena è veramente magnifica. Avvolge completamente i tuoi sensi :)

@Moreno Una bellissima visione Moro! Lo trovi sul tubo ;)