domenica 27 dicembre 2015

"La Casa Maledetta" (Dead Birds, 2004) di Alex Turner






     Una banda di rapinatori  assalta una banca, dando origine a un massacro.Oltre agli ex-soldati, vi sono Annabelle (Nicki Aycox) e  Todd (Isaiah Washington), uno schiavo fuggito dal suo padrone. Durante la fuga dalla banca, un bambino viene ucciso da una pallottola vagante.
 Riusciti a fuggire dalla cittadina, i banditi si dirigono verso Lorystell. Quando gli altri pensano di essersi ormai persi, William (Henry Thomas), il capo della banda, avvista la fattoria abbandonata, che risulta completamente circondata da un campo di grado, in cui si addentrano guardinghi i membri della banda.
Il campo di grano si rivela essere il territorio di caccia di una strana creatura, abbattuta rapidamente da un formidabile colpo di  Sam (Patrick Fugit). Innanzi a loro si mostra un animale inquietante, senza pelo e con una forma sconosciuta. Un'animale selvatico completamente scuoiato.
 La casa, che apparteneva a un ex-commilitone di William, appare abbandonata. I banditi si dividono per controllare le numerose stanze. La sicurezza appena acquisita induce l'acutizzazione di alcuni conflitti interni. La presenza di un nero non è ben vista da Clyde (Michael Shannon), che riesce a trascinare dalla sua parte anche  Joseph (Mark Boone Junior), allettandolo con la possibilità di dividere in pochi il frutto della rapina.
  E' proprio Todd colui che per primo comincia a percepire qualcosa di strano in quella casa. Inizialmente solo dei rumori provenienti da un sottoscala chiuso, successivamente attraverso alcune impronte di sangue sul pavimento.
 Tracce che invece non vengono lasciate da Joseph, scomparso dopo essere uscito per accudire i cavalli nella stalla.




 Ognuno di quei personaggi vivrà il terrore in completa solitudine. Terrore che apparirà quindi quasi una rappresentazione del proprio senso di colpa, la materializzazione di un male passato. Si formano quindi delle nicchie, al massimo dei percorsi del dolore, in cui si realizza il dialogo della morte.




 La sceneggiatura di Simon Barrett nasce con l'intento di creare una trama originale, incastonando l'incubo di una casa posseduta nel cuore dell'America rurale durante la Guerra Civile. Da questo desiderio nasce un'opera confusa, in cui la genesi della maledizione risulta particolarmente shakerata. Si cerca quindi di recuperare attraverso effetti speciali che sono condensati principalmente nella rimembranza degli eventi originali.
 L'interazione tra i fuorilegge, che vorrebbero eliminarsi a vicenda per sfoltire i membri con cui dividere il malloppo, avrebbe potuto fornire una sottotrama in grado di distrarre maggiormente dal pericolo principale. Giocando proprio con questo "specchietto per allodole" al fine di creare una suspance maggiore.
 Un film da evitare!




4 commenti:

Marco L. ha detto...

In effetti mi è sembrato già dalla recensione che la trama sia poco lineare, quindi immagino come posso solo immaginare come possa essere nel film.

Ivano Satos ha detto...

La storia sull'origine della maledizione è talmente ingarbugliata, che riesce a dare il colpo di grazie a un film veramente incasinato ;)

Lucius Etruscus ha detto...

Sei stato molto diplomatico e anzi hai analizzato a fondo un film che, quando l'ho visto, l'ho trattato subito come scolatura di serie Z. Però hai ragione, anche se gestiti male ci sono spunti di sceneggiatura che in mano ad altri potevano ribaltare le sorti del film, a parità di budget inesistente.
Purtroppo un'altra prova che il cinema weird western sforna prodotti di bassissimo livello...

Ivano Satos ha detto...

Verissimo Lucius, sarebbero bastati dei piccoli ritocchi per creare un buon film. Una vera occasione persa