mercoledì 5 ottobre 2016

Zagor "Zenith 666"





  Lupo Solitario ha finalmente trovato la pace, grazie a una tribù senza nome costituita da pellerossa che hanno scelto di abbandonare la violenza e la guerra. La sua quiete viene lentamente sconvolta dall'arrivo di un uomo misterioso, Occhi di Giaccio, che approfittando della morte del capotribù e della complicità dello stregone, Coltello Lucente, riesce ad accresce la sua influenza su quegli uomini pacifici e a convincerli a raggiungere una terra ricca posta oltre il Lago Arcobaleno. Solo la famiglia di Lupo Solitario si oppone a questa decisione, proprio per questo Occhi di Ghiaccio si vendica rapendogli la moglie e il figlio, costretti a raggiungere con gli altri quel territorio misterioso.
 Questa è la tragedia che ha portato Lupo Solitario a chiedere l'aiuto di Zagor, il quale comprende immediatamente che quella terra misteriosa è legata alla sorgente segreta del Susquehanna. Per la loro missione risulta quindi indispensabile l'aiuto di Digging Bill e della sua mappa. Una mappa che rappresenterà il legame con un'altra dimensione...



Luigi Mignacco riesce a fondere magnificamente la creatività di Tiziano Sclavi grazie alla maestria di un alchimista, originando un fluido incantato che, grazie a Luigi e Fabio Piccatto, emerge dalle stesse pagine,...




 decomponendosi improvvisamente in un orrore agghiacciante.




 La bravura di Mignacco è proprio quella di incastonare i diversi soggetti senza alterarne le personalità. Essi diventano gemme che riflettono benissimo la loro essenza, proiettandosi come opere d'arte dotate di vita propria. Stesso dicasi per la componente squisitamente fantasy di  Golnor e quella terrorizzante, come direbbe l'amico Tom, della "Discovery". 
 Esempio lampante è Lupo Solitario, il quale, in questo omaggio a  Tiziano Sclavi, viene incastonato inizialmente in un percorso che ricorda la storia di Devil Mask, altro personaggio citato nell'opera, vivendola con la sua personalità sanguigna, ma anche con quei suoi conflitti interiori che lo rendono vero!
 Splendida la citazione di Dylan Dog 001, la quale rappresenta una vera gemma di pop art che già da sola varrebbe il prezzo dell'albo. Essa non è l'unico legame con l'universo di  Dylan Dog, poiche lo squarcio aperto sul mondo degli umani permetterà la creazione di un ponte, fatto di angosce, dubbi e alienazione, con uno degli albi più inquietanti di Dylan Dog, ossia il numero 100, originato dalla mente di Sclavi e pubblicato il primo gennaio del 1995. Si, avete capito bene, proprio "La storia di Dylan Dog", quel volume che il grande Sergio Bonelli ci consigliava di porre sempre a destra, o sinistra per i mancini, di tutte le future uscite inerenti "L'indagatore dell'incubo". Un legame che vi angoscerà. Un legame  che vi pietrificherà. Mi raccomando alle spalle però!




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